giovedì 26 luglio 2012

Tortiglioni con crema di lenticchie

Namaste :-)
Sono contenta di darvi questa ricetta soprattutto perchè ero un po' indecisa tra due diverse ricette da pubblicare e mia nipote mi ha aiutata a scegliere... quindi questa ricettina la dedico a lei :-)

Da stamani avevo "programmato" di aggiornare il blog e avevo già in mente di cosa parlarvi... ma purtroppo oggi è successa una cosa triste a una persona per me molto cara e la sua tristezza è diventata la mia tristezza... quindi il mio stato d'animo in questo momento non è esattamente quello che avevo stamani... di conseguenza non vi parlerò di quello che avevo programmato...
La tristezza è pericolosa... o meglio, la nostra mente è pericolosa quando siamo tristi... La tristezza è uno stato d'animo, un fenomeno della nostra mente e, come tutti i fenomeni, è impermanente: sorge, permane per un po' e poi se ne va. Se noi lasciassimo fare il loro corso alle nostre emozioni e ai nostri stati mentali non avremmo grossi problemi. Ma la nostra mente invece cosa fa? Si attacca a queste emozioni come a non volerle fare andare via. Ci fa pensare che queste siano permanenti e concrete, quasi solide e immodificabili. E quindi invece di vederle come realmente sono, ovvero come "nuvole" che attraversano la nostra mente, le vediamo come macigni enormi che occupano tutta la nostra vista e ci impediscono di vedere qualsiasi altra cosa. In questo modo ci sembra che la nostra intera vita sia quella emozione, quella tristezza, quel problema. In questi casi può essere utile cambiare prospettiva. Per prima cosa dobbiamo ritornare a noi stessi e cercare di sgomberare la mente da qualsiasi pensiero. Il metodo più semplice ed efficace è praticare il "respiro consapevole": inspiriamo lentamente con la consapevolezza che l'aria sta entrando nel nostro corpo ed espiriamo lentamente con la consapevolezza che il nostro corpo sta restituendo l'aria. Non dobbiamo fare altro che concentrarci sul nostro respiro; ogni altro pensiero, ricordo o emozione viene messo in pausa! Bastano un paio di respiri consapevoli per rientrare in contatto con noi stessi e qualche minuto di respirazione per far sì che questo contatto si stabilizzi. La nostra mente sarà già un pò più tranquilla e ci permetterà di iniziare a valutare meglio la situazione. Certo, le tragedie accadono. Di continuo capitano tristezze e dolori che pensiamo di non poter sopportare. Purtroppo non possiamo evitare tutto questo. Vanno affrontate con pazienza e coraggio. Ed è proprio per questo che in queste situazioni abbiamo bisogno di più forza ed energia. Il macigno davanti ai nostri occhi ci impedisce di reagire e ci toglie forza ed energia. Quindi rivolgiamoci a quello che di bello c'è nella vostra vita. Qualsiasi tristezza o problema ci accada, ci sarà sempre qualcosa di bello nella nostra vita... non dobbiamo perdere il senso della realtà! Concentriamoci con forza sulle cose meravigliose che abbiamo e che a volte diamo per scontato... apprezziamole, valorizziamole e prendiamo da esse la forza e l'energia che ci serve per affrontare le prove più dure. I momenti duri, per quanto tremendi, sono "momenti" e quindi è nella loro natura passare! A volte le prove che dobbiamo affrontare sono veramente difficili e dolorose e non riusciamo a spiegarci perchè accadano... e purtroppo non abbiamo altra alternativa che accettarle e lasciarle passare... accettare e lasciare scorrere è alla fine la via più veloce per far passare questi momenti... Il sole tornerà a splendere... anzi, il sole non smette mai di splendere anche se è nascosto dalle nuvole... dobbiamo solo lasciare scorrere le nuvole! 

Scusate... ho scritto così tanto che quasi dimenticavo di darvi la ricetta!
Eccola qui! E' una ricetta molto semplice e veloce da fare ed è un ottimo piatto unico perchè contiene carboidrati (la pasta), proteine (le lenticchie), grassi (l'olio d'oliva crudo) e vitamine... cosa potete chiedere di più?!? :-)

Ingredienti:
400 gr di tortiglioni, 240 gr di lenticchie (il contenuto di una scatoletta), 1 sedano, 1 carota, 1/2 cipolla rossa, un ciuffetto di prezzemolo, 50 gr di latte di soia, 5 cucchiai di olio di oliva, 1 mestolino d'acqua, 1 cucchiaino di sale.

Preparazione:
Affettate sottilmente il sedano, la carota e la cipolla e metteteli in una padella insieme alle lenticchie, al prezzemolo tritato, al sale e a un mestolino d'acqua. Fate cuocere a fuoco medio per una decina di minuti. Intanto portate ad ebollizione una pentola con abbondante acqua salata; appena bolle iniziate a cuocere la pasta, scolatela appena al dente e conditela con 3 cucchiai di olio. Frullate le lenticchie con il latte e i rimanenti 2 cucchiai di olio e usate questa crema per condire la pasta. A piacere decorate con fettine di carota e foglioline di prezzemolo.
Pronta! Veloce da fare, buona e molto nutriente! Buon Appetito :-)




giovedì 19 luglio 2012

Cotolette di soia fatte in casa

Namaste :-)
Vi racconto un po' di fatti miei... tanto per cambiare! 
Stasera sulla spiaggia c'erano diverse persone che si erano fermate a cena e poi si erano messe a pescare... erano per lo più famiglie con bambini tutti contenti che gironzolavano eccitati intorno ai padri-pescatori a commentare il numero di pesci pescati... a prima vista può sembrare un quadretto innocuo se non addirittura idilliaco. A me questa immagine mi ha sconvolta. Siamo arrivati a un punto in cui è festa la morte di un essere vivente. Perchè di questo si tratta. Un pesce è un essere vivente. Prova dolore e paura, come noi. Eppure pensiamo di avere diritto di "giocare" con la vita di un altro essere vivente per puro divertimento. Nessuno può affermare in piena coscienza che un pesce (e, ovviamente lo stesso discorso vale per ogni altro animale!) non prova dolore e non prova fino all'ultimo istante della sua vita a dibattersi terrorizzato per salvarsi. Non è possibile che qualcuno oggigiorno possa venirmi a dire che un qualsiasi animale non prova paura e sofferenza. Eppure, chissà pr quale motivo, la maggior parte delle persone pensa di avere il diritto di disporre della vita di altri esseri viventi, forse perchè ritenuti inferiori. Ma proprio perchè magari li riteniamo "inferiori" o più deboli, a maggior ragione l'istinto dovrebbe essere quello di proteggere questi esseri! 
Le giustificazioni sono delle più varie: non possiamo fare a meno di mangiare animali per la nostra salute... balle! Servono forse ancora ulteriori dimostrazioni scientifiche che una dieta vegetariana equilibrata è molto più sana di una dieta che include la carne? Non prendiamoci in giro... Qualcuno mi ha anche risposto: perchè gli animali non hanno un'anima... balle! Guardate un qualsiasi animale negli occhi e mentre vi guarda prendete un coltello e sgozzatelo... vorrei vedere quanti "carnivori" avrebbero il cuore e la coerenza di farlo! Sono tutte scuse e giustificazioni che vengono costruite per mascherare l'intrinseca incoerenza del mangiare carne... perchè a ragionare liberamente, senza paure o condizionamenti sociali, sono sicura che la maggior parte delle persone diventerebbe vegetariana. Se ci fate caso, la maggior parte di chi mangia carne ammette di cercare di non pensare che quello che ha nel piatto è un pezzo di cadavere di un essere senziente che è stato fatto soffrire e ucciso senza una effettiva necessità, perchè se ci pensasse non riuscirebbe a mangiarlo! Ma se coscientemente scegliamo di tapparci gli occhi e di bloccare la nostra consapevolezza è finita! Andiamo a limitare e a sprecare il nostro potenziale sia di intelletto che di compassione. E la cosa peggiore è che i bambini vengono fatti crescere con questa bugia, con questo limite alla loro consapevolezza... d'istinto nessun bambino mangerebbe qualcosa frutto della sofferenza e della morte di un essere vivente... sono gli adulti che "educano" i bambini a violentare la propria natura compassionevole... e se invece un genitore vegetariano educa fin da piccoli i propri figli a sviluppare consapevolezza di ciò che ha nel piatto viene subito "bollato" come un estremista che fa il lavaggio del cervello ai bambini! Vi rendete conto del capovolgimento della realtà?!?
Scusate... come al solito mi sono un po' lasciata prendere...
Adesso mettiamoci a cucinare! Di solito adoro le cotolette di soia: sono buone, sostanziose e veloci da preparare. Poi però ho letto gli ingredienti... apparte che c'è l'uovo... ma poi ci sono un sacco di sostanze "strane", alcune nemmeno chiaramente identificabili, che secondo me è meglio non assumere più di tanto... Quindi mi sono ingegnata a farmele da sola! Il risultato è ottimo, economico, comodo (perchè ve ne potete fare in poco tempo una bella scorta da congelare)... e almeno sapete per certo quello che state mangiando!

Ingredienti:
(dose per 8 cotolette) 200 gr di soia gialla, 1 scalogno, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di coriandolo, 1 cucchiaino di cumino, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato, 1 cucchiaio di olio di oliva, 80 gr di farina di ceci, 180 gr di acqua, farina e pangrattato per impanare.

Preparazione:
Quando decidete di "lanciarvi" nell'autoproduzione delle cotolette di soia, dovete ricordarvi di mettere la soia in ammollo in abbondante acqua fresca la sera prima. La mattina dopo troverete la soia raddoppiata di volume. A questo punto dovete scolarla, sciacquarla e metterla in una pentola con abbondante acqua fresca, un pizzico di sale e la lasciate cuocere per un'ora... non fatevi spaventare dalle tempistiche! L'ammollo dura tutta la notte mentre dormite... la cottura dura un'ora, ma non è che per un'ora dovete stare lì! ...cuoce da sola mentre voi potete fare altre cose! Passata un'ora spengete il fuoco, scolate la soia  e frullatela insieme allo scalogno, l'olio, il sale, il prezzemolo, il cumino e il coriandolo. Otterrete un impasto omogeneo, compatto e facilmente lavorabile con le mani. Dividetelo in otto porzioni, con ognuna fate una pallina e poi schiacciatela delicatamente tra le mani per ottenere la forma della cotoletta. Appoggiate ogni cotoletta su un vassoio leggermente infarinato e preparate la pastella per l'impanatura. In una terrina versate la farina di ceci e aggiungete poca per volta l'acqua; mescolate bene con una frusta per ottenere una pastella fluida e senza grumi. A questo punto per comodità vi conviene mettere sul piano di lavoro (nell'ordine): il vassoio con le cotolette, un piatto con sopra un po' di farina, la terrina con la pastella e un piatto con sopra il pangrattato. Prendete una cotoletta, passatela nella farina premendo leggermente per farla aderire, passatela nella pastella (facendo attenzione di ricoprire bene anche i bordi) e infine passatela nel pangrattato (sempre premendo leggermente per farlo aderire bene).
A questo punto  potete consumarle subito oppure incartarle singolarmente con la pellicola trasparente e congelarle. La cottura (sia da appena fatte che da congelate) è la stessa: in una padellina fate scaldare un velo d'olio e poi cuocete le cotolette per circa 5 minuti per lato... pronte!
Buon Appetito :-)




venerdì 6 luglio 2012

Penne integrali con crema di carote e scalogno

Namaste :-)
Che belle che sono le coincidenze... nell'ultimo post (quello sulla Pizza) cercavo di spiegare con parole mie (...quindi molto male...) l'idea che per sentirci una cosa sola con tutti gli esseri dovremmo per prima cosa smettere di "etichettarci" e definirci in base a categorie o ruoli che ricopriamo... E proprio il giorno dopo una mia amica mi ha fatto leggere questo pensiero di Krishnamurti che spiega alla perfezione quello che volevo dire!

"Quando ti definisci Indiano, Mussulmano, Cristiano o Europeo, o qualsiasi altra cosa, TU diventi violento.

Ci arrivi da solo al perché?
Perché ti stai separando dal resto dell'umanità.

Quando ti definisci, in base ad un credo, cultura, nazionalità, tradizione, questa azione traspira violenza.

Così un uomo che cerca di comprendere la violenza, non dovrebbe appartenere a nessuna nazione, religione, schieramento politico o parte di un sistema; egli dovrebbe comprendere che è parte del totale dell'umanità"

...ogni ulteriore commento è superfluo... quindi andiamo a cucinare! :-)

Ingredienti:
(dose per 4 persone) 350 gr di penne integrali, 1 scalogno, 2 carote, 1 patata, 4 cucchiai di olio di oliva, sale, pepe, semi di sesamo.

Preparazione:
Iniziate ovviamente mettendo sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata in cui cuoceremo la pasta. Intanto affettate lo scalogno, la patata e la carota, metteteli in una padella, regolate di sale e cuocete a fuoco basso mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo l'acqua avrà raggiunto l'ebollizione e potrete buttare la pasta. Appena vedete che la pasta inizia a rilasciare il suo amido nell'acqua, prendete due mestolini di quest'acqua e aggiungeteli alle verdure... l'acqua di cottura della pasta è molto importante perchè contiene amido e quindi è un ottimo addensante che potete usare quando preparate salse e condimenti. Appena le verdure sono cotte spengete il fuoco, aggiungete un cucchiaio di olio e frullate bene. Scolate la pasta, conditela con tre cucchiai di olio di oliva, la crema di carote e scalogni e cospargete con semi di sesamo e una macinata di pepe nero. Pronta!
Buon Appetito :-)






domenica 1 luglio 2012

Pizza con lievito madre!

Ciao a tutti,
non vedevo l'ora di scrivere!!! Come sapete sono stata a Milano ad ascoltare per due giorni gli Insegnamenti del Dalai Lama... è stata un'esperienza talmente intensa e importante per me che difficilmente potrei mettere nero su bianco quello che ho provato e quello che provo in questo momento. 
Non so se ci riesco, ma in qualche modo vorrei però riuscire a condividere con voi qualcosa di questa esperienza... Ma da dove iniziare?!? Tante sono state le emozioni, tanti sono stati gli Insegnamenti... Va beh, proviamo...
Ammetto che una delle cose che mi ha colpito di più è stata quando ha detto: "Quando mi relaziono con gli altri non penso a me come al Dalai Lama, ma semplicemente come a un essere umano... in questo modo vengono a cadere tutte le possibili barriere e distanze tra me e gli altri perchè siamo tutti uguali e sullo stesso piano!"... Frasi di una logica, di una semplicità e di una verità spiazzanti! Voglio fare di tutto per tenere sempre a mente questo insegnamento! Perchè mi rendo conto che, anche senza farlo di proposito, abbiamo la tendenza a considerarci ed "autoetichettarci" continuamente in base al ruolo che ricopriamo... sono una donna, sono italiana, sono una mamma, sono una moglie, faccio un certo tipo di lavoro, ecc.. e questa tendenza ci porta automaticamente a contrapporci agli altri. Dal momento in cui considero me stessa nel "ruolo-donna" automaticamente mi vado a contrapporre alla "categoria-uomini" e metto così inconsciamente una barriera tra me e loro... oppure se mi definisco nel "ruolo-mamma" metto una separazione tra me e le non-mamme! Non c'è cattiveria manifesta in tutto questo... penso che sia ormai un meccanismo inconscio... La tendenza che abbiamo è quella di definirci attraverso quello che ci differenzia dagli altri. La soluzione migliore invece sarebbe riuscire a rivoluzionare questa nostra tendenza ed iniziare a definirci attraverso quello che abbiamo in comune con gli altri! Andiamo oltre ad ogni categoria o etichetta... alla fine dobbiamo trovare quello che ci accomuna con tutti gli altri... alla fine siamo tutti esseri senzienti... e dal momento in cui pensiamo a noi stessi solo come a esseri senzienti, automaticamente non sentiamo più barriere o confini con gli altri esseri, perchè siamo TUTTI esseri senzienti! Penso che possa essere un bell'esercizio iniziare a smettere di etichettarci e iniziare a sentirci veramente una sola cosa con tutti gli esseri... e il primo passo è iniziare a sviluppare consapevolezza di questi nostri meccanismi mentali. L'eliminare ogni barriera mentale tra noi e gli altri è l'unica soluzione possibile per poter entrare in contatto e in comunicazione autentica con gli altri. E alla fine è così semplice... come al solito è la nostra mente, con i suoi meccanismi distorti e consolidati, a crearci problemi... ma la cosa bella è che in qualsiasi momento possiamo iniziare ad "addestrare" la nostra mente! :-)
Per ora basta così... non voglio assillarvi troppo...

Ci mettiamo a cucinare?!?
Questa è la mia ricetta per fare la pizza usando il lievito madre... non pretendo che questa sia la ricetta migliore... alla fine ognuno ha la sua ricetta per fare la pizza... ma voglio condividere con voi quella che a me piace di più! Tra gli ingredienti ho messo "lievito madre rinfrescato la sera precedente"... per un ripasso sul lievito madre e su cosa è il rinfresco vi rimando ai post sulla pasta madre e sul pane con lievito madre!

Ingredienti:
Per l'impasto: 600 gr di farina di tipo "0", 300 gr di acqua tipida, 450 gr di lievito madre rinfrescato la sera precedente, 80 gr di olio di oliva, 1 cucchiaino di sale.
Per il condimento: passata di pomodoro, olio, sale, origano, mozzarella... e tutto quello che volete metterci!

Preparazione:
In una terrina versate l'acqua tiepida, l'olio e scioglieteci con cura il lievito madre. Aggiungete gradualmente la farina e il sale ed impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo e elastico. Fateci un taglio a croce, ricopritelo con un telino umido e lasciatelo riposare in forno spento per circa 8 ore. A questo punto riprendetelo e stendetelo nelle teglie (con queste dosi uso due teglie rettangolari grandi) con le mani (non con il mattarello, sennò rischiate di rompere le bolle d'aria che si sono formate nell'impasto durante la lievitazione!); ricoprite le teglie con un telino umido e fatele riposare in forno, meglio se con la lucina accesa, per un paio di ore. A questo punto conditele a vostro piacimento e cuocetele in forno già caldo a 250° per circa 20 minuti. Pronta la pizza!
Buon Appetito :-)